Spannolinamento, un passo verso l’autonomia

Quando arriva il momento di togliere il pannolino, per mamme e papà è un incubo. Vi racconto come sta andando con Riccardo e vi suggerisco qualche mossa!

Da meno di un mese abbiamo deciso di avviare Riccardo verso l’uso delle mutandine. Prima regola imposta: non si torna più indietro.

Ebbene sì, quando decidiamo di togliere il pannolino non possiamo più tornare sui nostri passi.

Con Riccardo è andata così. Vi racconto.

Dopo qualche vago tentativo di usare il riduttore abbiamo capito che non poteva funzionare, non per lui almeno. Aveva bisogno di stare comodo e di abituarsi all’autonomia.

È stato così che ho acquistato presso il negozio Frasca Prima Infanzia un vasino dalla forma simile a quella del water per adulti della Lorelli. Eccovi una foto.

Nello schienale è possibile inserire delle salviette e c’è un tasto che simula lo scarico dell’acqua. Ammetto di non averlo mai usato perché temevo che Riccardo si distraesse e smettesse di concentrarsi… sull’obiettivo!

Il vasino è stato fondamentale sin dal principio ed il riconoscimento dello stimolo della pipì è avvenuto in pochi giorni. Da sette pantaloni bagnati il primo giorno senza pannolino siamo arrivati a zero in dieci giorni circa. Per la popò ci vorrà ancora del tempo, ma siamo fiduciosi!

Vi scrivo qualche piccola regola che abbiamo adottato, magari potrà aiutare qualcuno di voi in questa impresa:

1) fidarsi del bambino se dice che non deve andare in bagno, prima o poi smetterà di sbagliare;

2) gratificarlo per i risultati raggiunti con tanti complimenti e mostrare gioia (Riccardo spesso dice “mamma, sei contenta che ci sono riuscito?” e una delle cose che lo rende felice è sapere che ha reso felice me); qualche volta, ad esempio la prima volta che riesce a fare la popò nel vasino, la gratifica può avvenire anche regalandogli un nuovo giocattolo, attenzione però a non abusare con questa opzione;

3) non mortificarlo quando “se la fa sotto”, non rimproverarlo o minacciarlo (con frasi tipo “se ti fai di nuovo pipì addosso ti tolgo i giocattoli”, oppure “niente cartoni animati”);

4) all’inizio usare i pannolini a mutandina soltanto di notte o nelle passeggiate più lunghe, ma mai fargli credere che si tratta di un pannolino. Direte che è una “mutanda bianca” e che deve sempre e comunque dirvi quando ha bisogno del bagno. Per le piccole passeggiate sotto casa valutate di usare direttamente le mutandine se è già capace di trattenere lo stimolo e dirlo;

5) posizionare nella zona del vasino qualche giochino o dei libri in modo da consentire al bambino di trattenersi un pochino per la popò;

6) usare tute e indumenti facili da gestire (no pantaloni con bottoni, cerniere, cinture…). Nei primi giorni per chi ha l’asciugatrice sarà ancora più semplice gestire tutto;

7) ricercare la collaborazione di tutti. Se il bambino va al nido, a casa dei nonni o altrove, è necessario che anche in quei contesti lui continui a gestire lo stimolo per il bagno, altrimenti vi ritroverete a fare passi indietro.

Fino ad ora queste regole ci hanno aiutato molto nel nostro percorso, che tuttavia non è concluso. I prossimi passi saranno basati sull’abituarlo alla completa autonomia.

Lo spannolinamento non deve spaventare e, sulla base della mia esperienza, vi assicuro che è meglio provare a togliere il pannolino che continuare a doverglielo cambiare, specialmente se i bambini sono diventati due nel frattempo!

Riccardo è stato un osso duro, era un vero appassionato del pannolino direi. Gli piaceva l’idea di essere cambiato e gli veniva comodo non doversi distrarre dal gioco per andare in bagno. È per questa ragione che ho scelto di comprare il vasino, per fare in modo che, almeno all’inizio, anche quello diventasse un gioco.

La cosa importante è sempre la stessa: non mollare.

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