Ragazze alla pari: scambio culturale in stile familiare

Le ragazze alla pari sono un’opportunità per le famiglie che puntano su un’educazione multiculturale. In questo post utili approfondimenti sul tema.

Con mio marito ragioniamo spesso di una cosa: ci piacerebbe insegnare al nostro piccolo le lingue straniere sin da subito e anche fargli vivere esperienze di multiculturalità ed integrazione. Per noi è importante che Riccardo cresca con una mente aperta e capace di cogliere, vivere ed affrontare tutte le sfide che la vita gli proporrà e forse per farlo spetta a noi affrontare scelte nuove e al passo con i tempi.

Mi sono imbattuta recentemente in un argomento interessante a questo proposito. Chissà che non faccia al caso nostro per il futuro e magari potrà interessare anche a voi che seguite i miei post.

Ho pensato di approfondire l’argomento: ragazze alla pari, esperienza da valutare che in Italia è ancora poco diffusa e/o conosciuta.

Una ragazza alla pari (anche detta au pair) è una ragazza tra i 18 e i 30 anni che sceglie di fare un’esperienza all’estero presso una famiglia ospitante. In cambio di vitto, alloggio e talvolta di una paghetta (variabile in base alle ore di collaborazione in casa che le vengono richieste, ma solitamente ci si muove in un range tra 50 e 120 euro alla settimana)  la ragazza alla pari diventa, per un periodo prestabilito di tempo, una vera “figlia” di famiglia: aiuterà nelle faccende domestiche e ad accudire i bambini. La ragazza alla pari generalmente ha interesse ad approfondire la lingua del paese ospitante e pertanto a sue spese, oppure a spese della famiglia ospitante, frequenterà dei corsi di lingua e/o altri corsi che la aiuteranno ad integrarsi e ad approfondire tematiche di interesse. Prendendo in famiglia la au pair si firma un contratto e normalmente le agenzie garantiscono una sostituta nel caso la ragazza dovesse andare via anticipatamente.

Se è vero che la ragazza alla pari vuole approfondire la conoscenza della lingua del paese della famiglia ospitante, il risvolto della medaglia è che ella potrà insegnare la sua lingua ai membri della famiglia ospitante (anche ai bambini!), favorendo ulteriormente lo scambio culturale.

Se una famiglia desidera ospitare una ragazza alla pari può farlo facendo richiesta ad una agenzia specializzata (basta ricercare le agenzie sul web). Le agenzie di au pair di tutto il mondo sono tra loro collegate e iscritte allo IAPA (International Au Pair Association).

Una cosa che certamente farei se decidessi con mio marito di ospitare una ragazza alla pari è un colloquio preventivo, magari tramite skype, in modo da essere più sicura della scelta. In questo modo potrei conoscere la ragazza e magari la sua famiglia e potrei capire se ci sono affinità. La ragazza alla pari diventa a tutti gli effetti un membro della famiglia per cui è importante fare una scelta consapevole.

Pensandoci quello delle ragazze alla pari è un modo “speciale” di favorire lo scambio culturale e la nascita di nuovi contatti ed amicizie, tutto all’interno di una esperienza che ha il sapore di famiglia.

Per leggere qualcosa in merito a qualche esperienza reale di vita in famiglia con ragazze alla pari potete fare qualche ricerca sul web come ho fatto io, in particolare ho dato un’occhiata al sito Aupairworld.

Pensateci, magari è un’esperienza da vivere o da far vivere anche alle vostre figlie.

Smile

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