Il Natale una “Vittoria”: auguri a tutti!

Poteva essere il peggior Natale di sempre, ma l’arrivo di Vittoria nelle nostre vite ha aggiunto sotto l’albero la gioia vera della vita.

Quest’anno i miei auguri per voi sono intrisi di sentimenti contrastanti, di emozioni così cariche di mille riflessi che è davvero difficile trovare parole adatte a descriverle. Ci provo.

Sei giorni fa davo alla luce Vittoria nel turbine di mille paure: la paura di non farcela ad affrontare il dolore del secondo cesareo specialmente sapendo di essere completamente sola in ospedale; la paura del distacco prolungato da Riccardo; la paura che Riccardo potesse prendere male l’arrivo della sorella; la paura della troppa stanchezza che mi accompagnava da settimane e di non avere la giusta carica per affrontare il nuovo assetto familiare.

Ho imparato questo: le paure sono solo barriere che costruiamo davanti ai nostri occhi quando non crediamo in noi stessi. C’è sempre un modo per affrontarle, per abbatterle e superare i nostri limiti scoprendo nuovi lati di noi stessi e magari scoprendo che siamo migliori e più in gamba di quello che crediamo.

Il dolore del cesareo l’ho affrontato meglio della prima volta, in un modo o nell’altro dovevo cavarmela e pensare alla bambina, essere forte. Ce l’ho fatta a non crollare.

Riccardo ha vissuto con sofferenza il distacco durante i giorni di ricovero, ma ha saputo essere forte con l’aiuto del padre. In ogni videochiamata con lui riuscivo a sorridere nonostante il dolore e lui riusciva a capire che c’era un motivo grande ed importante che mi teneva lontana da lui. “Mamma quando torni?”, “Presto tesoro, finisco di fare delle cose e torno subito da te”; “mamma ti voglio bene”… quante piccole ed apparentemente innocue frasi hanno ristorato il mio cuore.

“Riccardo non prenderà bene l’arrivo di Vittoria” mi dicevo quando già studiavo mentalmente le strategie per gestire la crisi familiare. E invece…Riccardo si è dimostrato il bambino più felice del mondo quando ha incontrato la sorella. Ha voluto prenderla in braccio (immaginate la scena!), portarla in giro per casa in carrozzina, metterle il ciuccio e accarezzarla per calmarla nelle sue crisi di pianto. E questa mattina si è avvicinato a lei dandole un bacio in testa e dicendo nel suo italiano imperfetto “io la voglio bene”.

E’ evidente, ho sbagliato tutti i calcoli. Forse stiamo riuscendo a dare a Riccardo una dose d’amore tale da renderlo generoso verso gli altri e accogliente con tutti e più che mai con la sorellina. Forse non sono un genitore così sbagliato. Forse.

Vi racconto questa piccola storia perchè il mio augurio di Natale per voi che mi leggete si basa su questa mia ultima esperienza.

Vi auguro un Natale pieno d’amore nell’intimità delle vostre famiglie. Quest’anno siamo stati costretti a tralasciare il caos e la confusione e a concentrarci sul nucleo della nostra esistenza. Godiamocelo.

Vi auguro un Natale e un 2021 felici nonostante tutto, nonostante la rabbia, la delusione, nonostante la malattia che vi affligge e lo smarrimento di questo periodo.

Vi auguro di comprendere che le paure sono le chimere in grado di rendervi consapevoli che siete migliori di quello che pensate. Prendete a morsi le paure, andate a cercarvele e fatele a brandelli rendendo il vostro cuore aperto all’imprevisto della scoperta di voi stessi.

Questo vi auguro.

Buon Natale e felice anno nuovo!

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