Pamela Cazzaniga, viaggiare senza barriere…e frontiere!

E’ una forza della natura Pamela, paraplegica da oltre venti anni a causa di un incidente stradale. Viaggia in lungo e in largo dimostrando a tutti che non esistono barriere che non possano essere abbattute e limiti che non possano essere superati.

Ho conosciuto una tipa fantastica. Se avessi soltanto la metà del suo coraggio e della sua forza di volontà sarei già un mostro sacro. Ho avuto il piacere di intervistarla e adesso tocca a voi conoscerla. Non perdetevela!

Pamela, sei ormai una affermatissima travelblogger. Una donna speciale che ha sfidato la propria disabilità e superato ogni limite per dimostrare a se stessa e agli altri che la vita è bella, in qualsiasi condizione. Come ci si rialza dopo tanta sofferenza? Quale è stata la tua forza? Da cosa si ricomincia?

Avevo 21 anni. Un incidente stradale mi ha tolto l’uso delle gambe. A causa della mia giovane età è stata dura. L’accettazione è stata quasi immediata, ma non riuscivo a trovare il mio posto nel mondo. Non capivo perché mi fossi salvata da quel maledetto incidente.
La mia famiglia è stata fondamentale, senza di loro non ce l’avrei fatta. Dopo dieci anni di “sopravvivenza” (perché vivere è un’altra cosa) ho deciso però che qualcosa doveva cambiare. Ho intrapreso un percorso di analisi, un viaggio pazzesco dentro me stessa, che mi ha permesso di sconfiggere i miei demoni e rialzarmi davvero. Sono diventata più forte e positiva di prima. Considero questa come l’esperienza di viaggio più importante della mia vita.

Cos’è per te il viaggio? Una fuga, una scoperta…insomma perché viaggiare?

Gli anni successivi all’incidente viaggiavo per scappare dalla mia nuova realtà, alla quale non riuscivo ad adattarmi. Oggi viaggio per scoprire la bellezza del mondo e per conoscere nuove culture. Viaggiare per me è linfa vitale, è respirare, è vivere! Viaggio per nutrirmi di nuove emozioni!

Ormai sei una “viaggiatrice seriale”, hai visitato 56 paesi nel mondo. La paraplegia non ti ha fermata ed anzi è diventata la tua sfida personale. Quando e come hai capito che potevi trasformare una sofferenza in una opportunità?

Ho ripreso a viaggiare appena nove mesi dopo l’incidente. Sono una tosta,
se mi prefisso un obiettivo devo realizzarlo. Poi qualche anno fa degli amici mi hanno consigliato di aprire il mio blog (www.ilmondodipamela.it) per condividere le mie esperienze in sedia a rotelle con altre persone che,
come me, hanno problemi di mobilità. L’ho lanciato nel 2014. Racconto tutti i miei viaggi facendo ovviamente riferimento alla accessibilità per la sedia a rotelle. Posto fotografie e recensioni delle strutture ricettive che mi ospitano, ma anche curiosità o innovazioni sul mondo del viaggio legato alla disabilità! Dal mio blog sono nate due bellissime collaborazioni: la prima con Agenda Viaggi, per la quale curo la rubrica “Viaggi senza barriere” e la seconda con Go4all, tour operator di Ancona specializzato in viaggi per disabili. Le opportunità sono arrivate viaggiando e condividendo la mia esperienza attraverso contenuti utili e di qualità.

Con chi viaggi di solito?

Amici, sempre diversi. Alcuni li incontro proprio viaggiando. Viaggiare è sempre un incontro con altre persone. Scopri punti di vista nuovi ed impensabili attraverso persone e luoghi.

Il viaggio o l’esperienza più pazza che hai fatto?

Il viaggio in Patagonia, un sogno che inseguivo da qualche anno. Ma tra le tante cose pazzesche che mi sono capitate di sperimentare c’è sicuramente la traversata di un ponte tibetano in Vietnam in spalla alla guida. E poi ci sarebbe il lancio con il paracadute da 4000 metri.

Pazzesco davvero, Pamela sei fantastica. E la tua meta preferita?

Adoro New York, è la mia città del cuore. Li mi sento a casa. Ma è L’India
che mi ha rapita, un viaggio che mi ha lasciato moltissimo a livello umano e dove ho lasciato un pezzo del mio cuore. Ci tornerò ad agosto per lavoro per la terza volta.

Che messaggio lasceresti a chi vive la tua stessa condizione?

Lo scopo dei miei racconti è stimolare le persone come me a muoversi, viaggiare. A volte pensiamo di avere dei limiti, ma siamo soltanto noi a porceli. Sono convinta di dover dare un esempio. Quando ho avuto l’incidente sono stata la prima ad abbattermi, a non credere che potesse esserci una rivincita. Credevo che la mia vita fosse finita. E’ per questo che devo essere proprio io a trasmettere questo messaggio di speranza. Non è facile dire “non abbatterti” a chi vive una condizione come la mia. Tuttavia se a dirlo è una persona nelle tue stesse condizioni allora puoi capire come tutto cambi. Ci vuole forza di volontà e coraggio. Inoltre non bisogna mai rinunciare a realizzare i propri sogni. Non sono le gambe a portarti in giro, ma la tua volontà.

Hai scritto un libro, come è nato il tuo progetto editoriale?

Si tratta di un progetto di beneficenza. Nel libro mi sono messa completamente a nudo, senza tralasciare nessuna mia sofferenza o episodio tragico della mia vita. Lo scopo è far capire alle persone che la vita offre sempre una seconda possibilità. Se ce l’ho fatta io ce la possono fare tutti. “La mia seconda vita” è acquistabile e scaricabile dalla homepage del mio blog.Q

Il tuo prossimo viaggio?

Credo in Namibia.

Qual è il posto nel quale non ritorneresti tra le tue mete di viaggio?

Rifarei ogni singolo viaggio.

La chiusura di questo post non c’è bisogno di pensarla. Pamela mi ha fornito un assist che non ammette repliche. Rifarei ogni singolo viaggio è la frase di una donna spezzata a metà, che osserva il mondo dall’altezza della vita con due occhi assetati di emozioni. Senza rimpianti e con tanta voglia di avventura.

Grazie Pamela

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One Reply to “Pamela Cazzaniga, viaggiare senza barriere…e frontiere!”

  • Cara Claudia,
    sono commossa dalle splendide parole che hai speso per me! Spero di poterti rincontrare presto… Mai dire mai, il mondo è piccolo!
    Un abbraccio
    Pamela

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