Un viaggio speciale: Cracovia tra leggende e crude verità

Viaggiare viaggiare viaggiare. Se non viaggi vivi solo a metà la tua vita. E tra i miei viaggi speciali vi racconto Cracovia!

Lo scorso anno io e mio marito ci siamo sposati, un matrimonio meraviglioso, la festa più gioiosa e divertente che io abbia mai vissuto. Era il 6 maggio e in un prossimo post magari ve lo racconterò. Dopo aver fatto il viaggio di nozze toccando mete come New York e Messico (penisola dello Yucatan) non pensavamo di intraprendere altri viaggi, soprattutto perché volevamo iniziare a fare economia per avviare al meglio la nostra vita insieme. Però viaggiare è nel nostro DNA e se arriva l’occasione di farlo in economia ci lanciamo senza indugio e speriamo di poterlo fare ancora e per sempre anche dopo l’arrivo del nostro piccolo cucciolo. E così ad agosto 2017 avevo gli occhi che brillavano quando mio marito ha accolto la mia richiesta di visitare Cracovia. Avremmo speso poco e ci saremmo accontentati di un alberghetto senza troppe pretese. Di cose da vivere e vedere ce ne erano e quindi, fatti i bagagli all’ultimo secondo, partimmo.

Mai fatta una scelta lampo più azzeccata su un viaggio. Cracovia è una città meravigliosa, accogliente, unica. Vi spiego in breve perché sperando di non annoiarvi. Se siete interessati a vedere un album fotografico più completo sul viaggio vi invito a visitare la fotogallery.

La piazza medievale più grande d’Europa e il cibo succulento!

Uno dei posti del viaggio in cui in assoluto ho amato di più trascorrere del tempo. Una piazza enorme (200 metri per lato) e piena di fascino. Possiede un corpo centrale che corrisponde al vecchio Mercato dei Tessuti attorno al quale si snodano file di stand gastronomici e rappresentazioni storico artistiche tipiche del posto. Una vera gioia per gli occhi e per il palato! La piazza, un po’ come tutte le piazze Europee è circondata da palazzi storici con locali molto carini. A Cracovia si mangia una favola!!! Io ho adorato le zuppe tipiche proposte anche in pentole di pane e i pierogi (fritti o bolliti sono simili ai ravioli ripieni).

Il leggendario Castello di Wawel e il Museo Nazionale

La roccaforte del Castello di Wawel è sita su una piccola collina del centro cittadino (la città è interamente percorribile a piedi quindi ovunque voi alloggiate raggiungerete facilmente il castello, specialmente dalla città vecchia). Si tratta di un complesso recintato da mura difensive che accoglie il palazzo reale, una cattedrale (nella quale io e mio marito abbiamo assistito ad un rito liturgico, ero troppo curiosa!), il vicariato e quartieri per la servitù. Ancora oggi questo castello riveste un forte valore simbolico sebbene Cracovia non sia più capitale della Polonia dal lontano 1596.
Il Castello è stato costruito su una caverna che, secondo la leggenda, ospitava il terribile drago Smok Wawelski. Questa caverna è visitabile per circa 80 metri e all’uscita ci si trova davanti la statua bronzea del drago. Si narra che soltanto un umile calzolaio fosse riuscito nell’impresa di uccidere il drago dandogli in pasto una pecora imbottita di zolfo e mandandolo a fuoco. Questa impresa valse al calzolaio la metà del regno ed ebbe in moglie la figlia del re Krak.

Altra visita da non perdere è quella del Museo Nazionale, che ospita, fra gli altri capolavori, la famosa Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci. Non era possibile fotografare l’originale a meno di rischiare la fucilazione a vista, ma mi sono cimentata in una riproduzione per i posteri…sono certa che gradirete!

Gite fuori porta: la Miniera di sale di Wieliczka, il campo di concentramento Auschwitz -Birkenau, la fabbrica di Shindler

Da Cracovia è semplicissimo organizzare gite fuori città percorrendo brevi tragitti. Di solito è possibile organizzare questo genere di gite prenotandole direttamente presso le strutture alberghiere, presso le agenzie turistiche che sono numerosissime in città, oppure attraverso app specializzate. In ogni caso non è consigliabile recarsi sul posto senza prenotazione, a meno che non si voglia rischiare di fare un viaggio a vuoto oppure con guide turistiche in altre lingue (anche diverse dall’inglese). Di fatto per la miniera di sale e il campo di concentramento non è possibile fare la visita senza l’accompagnamento di una guida e questo è il motivo che rende fondamentale la prenotazione.

La Miniera di Sale? Una cosa del tutto nuova e a tratti spettacolare (io nemmeno sapevo che il sale fosse anche di miniera).  Utilizzata fin dall’VIII secolo e soltanto di recente dismessa è una cava che raggiunge profondità di oltre 300 metri ed è visitabile per un lungo tratto. Il sale ha retto per secoli l’economia polacca e questa miniera, oltre a custodire la storia di un’attività economica fondamentale per il Paese, è un vero scrigno di meraviglie. I minatori hanno scolpito in essa delle sculture spettacolari e durante la visita è possibile ammirarle all’interno di cavità e sale dedicate. Una visita assolutamente da non perdere!

E adesso vi inserisco qualche foto sul campo di concentramento di Auschwitz -Birkenau, ne troverete altre in galleria. La cruda verità racchiusa in quei luoghi non è facile da descrivere a parole. Questa visita non ha reso triste il nostro viaggio, bensì lo ha arricchito di qualcosa di unico, in un’epoca in cui per molti tollerare il diverso sembra nuovamente una meta difficile. C’è da chiedersi se siamo davvero capaci di imparare dalla storia, dai nostri errori…

Vi commento soltanto le sensazioni che ho provato:

  • vuoto desolante e senso di irrealtà davanti alle camere a gas, ai forni crematori, ai barattoli di zyclon B;
  • rabbia irresistibile davanti alle foto incorniciate dei primi uomini e delle prime donne uccise. Prima di mandarli a morte li fotografavano per bene in modo da avere un bel trofeo da esporre. Poi divennero troppi e la pratica fu interrotta (come si potevano fotografare 1,3 milioni di volti?)
  • profonda inquietudine davanti ai resti di valigie, capelli, occhiali, pentolame, pettini appartenuti alle vittime dello sterminio.

Poco lontano dalla città vecchia è possibile visitare la Fabbrica di Shindler che attualmente ospita, oltre a mostre occasionali, una mostra permanente sull’occupazione nazista della Polonia durante la seconda guerra mondiale e alcuni spazi espositivi sono dedicati a Oskar Shindler.

Sulle tracce di Wojtyla

A Cracovia è anche possibile visitare i luoghi in cui visse e si formò Papa Wojtyla. Un percorso di conoscenza e insieme spirituale che io e mio marito abbiamo eseguito soltanto in parte per motivi di tempo. Abbiamo visitato gli spazi esterni dell’Università Jagellonica nella quale si formò, ma molto altro ci sarebbe stato da vedere e, se visiterete la città, non dimenticate di documentarvi per vivere anche questa esperienza.

Smile

4 Replies to “Un viaggio speciale: Cracovia tra leggende e crude verità”

  • Bellissimo reportage, grazie per le emozioni che mi hai fatto ricordare. Una città che porto nel cuore così come la Chiesa di sale.
    Ciao Claudia.

    • E’ stato un viaggio molto bello, con tante emozioni inaspettate… grazie mille, lieta di aver rievocato piacevoli e profonde esperienze vissute!!!

  • Bella descrizione. Grazie a te. Mi piace questo blog. Sei concisa e coerente. Mi piace. Spero di avere il piacere di conoscerti.

    • Grazie cara, è un piacere sapere che ti piace il blog. Grazie per il tuo commento, continua a seguirmi. Ci conosceremo sicuramente anche di persona!

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