Profumi: come orientarsi nel mondo delle fragranze

Quante volte vi siete chiesti: meglio un eau de toilette, una colonia, un profumo? Su quali criteri basare la scelta? In questo post qualche suggerimento e il contributo di Valeria Marrone, cosmetologa.


Dagli Egizi a Chanel N.5 e alla profumeria moderna: brevi note

Non è noto a quando risalga il primo impiego di essenze profumate da parte dell’uomo. Quel che è certo è che oli e aromi essenziali hanno sempre giocato un ruolo importante nelle pratiche religiose, nell’arte della seduzione, nella ricerca del piacere personale. Hanno svolto funzioni di identificazione e di status per quanti potevano permetterselo, ma non dimentichiamo anche l’utilizzo per scopi medici (aromaterapia) o evocativi per stimolare un ricordo (ad esempio quello di una persona cara).

Certamente un esempio ben compiuto di prima arte profumiera è storicamente riconducibile agli antichi Egizi (5.000 anni fa), che utilizzavano unguenti e pomate profumate su base oleosa sia per scopi magico-sacrali (es. imbalsamazione dei defunti) che seduttivi (in particolare le donne).

Nei secoli tra i popoli del Mediterraneo si diffuse l’utilizzo di profumi sempre su base oleosa e, soltanto molto tempo dopo, tra l’Ottocento e il Novecento, vennero introdotte formulazioni a base alcolica con innumerevoli varietà di essenze.

Due sono stati i popoli prolifici di maestri profumieri i cui segreti erano contesi da regine e mercanti in tutta Europa: gli italiani e i francesi.

La profumeria moderna si fa risalire agli inizi del Novecento con la scoperta degli “aldeidi”, essenze sintetiche che prolungano la permanenza delle profumazioni,  ed in particolare al 1921, quando Ernest Beaux produsse il famosissimo Chanel N. 5. Con note di rosa e gelsomino fu il primo profumo, voluto da Coco Chanel, che diede il via alla produzione su vasta scala di profumi da parte delle case di abbigliamento.

Il profumo oggi racconta e declina la storia e il contenuto di un marchio, conferendo carattere e nel contempo consentendo la selezione dei segmenti target che si identificano con quello stile e/o con la storia stessa. Ma quante fragranze si possono ottenere? Quante possibili declinazioni? Come orientarsi per scegliere quella che fa per noi?


La composizione dei profumi

“I componenti di un profumo moderno sono l’alcool (o sostanze oleose) e sostanze odorose naturali o sintetiche che aggiungono fragranza al composto. Per la composizione di un profumo vengono utilizzati da 30 a 80 sostanze odorose, scelte fra circa 200 essenze naturali e quasi 2000 elementi sintetici”, ci spiega Valeria.

Una domanda molto frequente è questa: qual è la differenza fra eau de cologne, eau de toilette, eau de parfum ed estratto?

“La differenza si basa sulla diversa concentrazione in alcool della formula e sulla scelta delle materie prime che enfatizzano aspetti differenti della formula:

  • Le eau de cologne sono fragranze con bassa gradazione in alcool e ridotta concentrazione di profumo (3-5%). Sono fragranze leggere, poco persistenti, utilizzabili come frizioni su tutto il corpo o, nelle nuance maschili, come lozioni dopobarba.
  • Nelle eau de toilette la concentrazione di profumo è del 12-15%. L’alcool è presente in gran quantità per cui l’evaporazione accentua l’impatto iniziale (note di testa) per lasciare spazio a una scia delicata e discreta.
  • Le eau de parfum hanno una concentrazione di profumo del 15-20%. E’ il cuore la parte più importante della formula, nella quale una nuance ben più robusta richiama la seduzione.
  • L’estratto è il prodotto in cui la concentrazione del profumo raggiunge il 25-30%. La scelta delle materie prime cade su legni, note gourmand, muschi, che conferiscono personalità e lunga persistenza”.

A questo punto non ci resta che capire come scegliere il nostro profumo, che, a pensarci, è un po’ come un abito cucito addosso e la ricerca di quello giusto non è poi così banale. Occorre prendersi il tempo di testare e rimanere in profumeria il tempo necessario. Ma forse dinanzi ad un dubbio e ad una spesa importante meglio spruzzarsi con un tester e tornare a casa verificando se dopo 30-60 minuti la fragranza resta di nostro gusto. Sfatiamo quindi il mito dell’acquisto di impulso. Un nuovo profumo non si acquista di getto. Ora Valeria ci spiega perchè.


La piramide olfattiva e le famiglie olfattive: gli elementi su cui scegliere il tuo profumo

“I componenti che formano un profumo si differenziano per il grado di evaporazione e per la persistenza. Ed è su questi elementi, che si manifestano da pochi minuti a qualche ora, che si gioca la scelta della fragranza che fa per noi.

Si distinguono in particolare tre livelli della piramide olfattiva:

  • Le note di testa si percepiscono subito dopo l’applicazione del profumo sulla pelle ed hanno una leggera persistenza; svaniscono dopo pochi minuti. Le note di testa sono di impatto intense e, per questo motivo, è opportuno testare il profumo sulla pelle per un po’ per poter percepire anche le altre note.
  • Le note di cuore, più persistenti e percepibili allo svanire delle note di testa, costituiscono l’anima del profumo.
  • Le note di fondo rappresentano l’ultima scia del profumo e contengono elementi persistenti anche per alcuni giorni. Esprimono la personalità del profumo, determinando in pratica la fedeltà nell’uso perchè generano identificazione”.

Appresa l’esistenza della piramide olfattiva avrete percepito che un profumo va acquistato dopo aver “saggiato” le tre note sulla nostra pelle (attenzione anche la pelle incide sugli effetti della profumazione, uno stesso profumo può dare percezioni diverse su soggetti diversi).

Ma quando siamo in profumeria occorre comunque avere le idee chiare: non potremo mai testare tutti i profumi del negozio, pertanto dovremo individuare in partenza almeno la famiglia olfattiva di nostro interesse e procedere confrontando prodotti appartenenti alla stessa per scegliere la nostra fragranza.

Ma cosa sono e quali sono le famiglie olfattive? Ce lo spiega ancora Valeria.

“La famiglia olfattiva è il tema della fragranza che ricerchiamo, che identifica materie prime che appartengono alla stessa categoria e producono profumazioni con caratteristiche similari.

Tra le famiglie olfattive (nuance) si distinguono per le note di testa:

  • Aromatica (lavanda, timo, basilico, salvia, rosmarino);
  • Esperidata o agrumata (limone, bergamotto, arancia, mandarino).

Per le note di cuore:

  • Floreale (rosa, mughetto, fiore d’arancio, fresia, gelsomino, ylang-ylang, tuberosa);
  • Fruttata (pesca, albicocca, pera);
  • Marina (calone, hélional, floralozone);
  • Aldeidata (solo molecole sintetiche evocative di freschezza);
  • Verde (galbano, triplal);

Per le note di fondo:

  • Muschiata (habanolide, galaxolide, musk T);
  • Orientale (accordo composto da vaniglia, patchouli, cannella);
  • Boisè o legnosa (cedro, sandalo, vetiver, patchouli, muschio di quercia);
  • Chypre (accordo composto da bergamotto, rosa o gelsomino, zibetto, muschio di quercia, patchouli);
  • Fougere (accordo composto da lavanda, geranio, muschio di quercia, vetiver, cumarina);
  • Cipriata (cumarina, iris, eliotropio, fava tonka);
  • Speziata (cardamomo, pepe, cannella);
  • Ambrata (balsamo del Perù, del Tolù, copahu, ambra, benzoino);
  • Gourmand (caramello, caffè, cacao);
  • Cuoio (laudano, betulla)”.

Un profumo può tuttavia accogliere in sé diverse quantità delle materie di base e creare note profumate mixate. In generale una fragranza piace, rispetto ad altre, se la propria personale risposta olfattiva produce gli effetti attesi dalla ricerca di una nuova essenza o induce la giusta risposta emotiva/evocativa.

Non resta che una domanda per Valeria: scelto il nostro profumo, per quanto tempo possiamo conservarlo e in che modo?


La conservazione dei profumi

“I profumi possono essere conservati per lungo tempo e possono durare fino a 5 anni, esistono però delle regole da seguire. Affinchè un profumo duri è importante conservarlo lontano dal caldo, dalla luce e dall’umidità. Per queste ragioni è sconsigliato tenerlo in bagno, a meno che non sia conservato all’interno della sua scatola, e assicurarsi che la boccetta sia sempre ben chiusa per evitare che l’alcool evapori”.

E adesso non resta che scegliere il nostro profumo!

Torna alla home

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error

Ti piace questo Blog? Allora parla di me in giro! :)